Caccia al tesoro low cost

SPECIALE GAMES: come creare una caccia al tesoro low cost!

Vorreste creare una caccia al tesoro per preparare una divertente sorpresa? Ecco a voi dei semplici consigli per realizzarla al meglio e con poca spesa!

Qualche settimana fa mi sono trovato a dover creare una piccola caccia al tesoro per il compleanno di un’amica, ho quindi deciso di riassumere il processo creativo che ho seguito nel caso qualcuno volesse provare a replicarlo per crearne una propria. Per qualcuno le cose che dirò potranno sembrare ovvietà ma sperò che altri le possano ritenere utili. Anche in questo caso, ovviamente, la filosofia seguita è stata quella del #sigiocapoveri.

Punto Primo: Il tema

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Innanzitutto vorrei sottolineare l’importanza di avere un tema. Averlo non è indispensabile, ma in mancanza di esso si finisce per divagare molto nella fase di design allungando quindi i tempi. Se non aveste delle scadenze prefissate, non avere un tema potrebbe portarvi a tergiversare indefinitivamente, al punto di abbandonare il progetto.
La scelta del tema dovrebbe comunque essere oculata, scegliete qualcosa di cui abbiate una conoscenza abbastanza esaustiva e che non sia troppo specifico. Più il tema è ampio più potrete aggiungere elementi durante la fase di design.

Nel mio caso il tema che mi è stato richiesto era la Francia, quindi, era semplicissimo fare riferimenti geografici e storici. Volendo fare qualcosa di più originale, però, ci ho infilato Asterix e Obelix, Lupin… e persino la madonna di Lourdes.

Secondo: la location

Una caccia al tesoro è quasi sempre fatta all’aperto. Il consiglio è quello di scegliere un’area circoscritta perché i giocatori non saranno li per fare sfacchinate ma per risolvere enigmi e trovare tesori. L’ideale sarebbe trovare un posto che abbia un’attinenza con il tema, ma potenzialmente potreste anche strutturare il gioco in stile escape room e racchiudere tutto in una stanza.

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Indipendentemente da dove lo facciate è però necessario fare un sopralluogo approfondito. Questo vi darà diversi elementi utili per la fase di design. Annotatevi potenziali nascondigli, ma soprattutto gli elementi che possano essere indicati come soluzione di un enigma. Se decidete di farla itinerante scegliete da 3 a 5 tappe e preparate una cartina da fornire ai giocatori. Non date mai per scontata nessuna conoscenza della zona a meno che non vogliate una difficoltà elevata. Meglio dare un indizio in più (tipo aggiungere un suggerimento sulla cartina) che far perdere i giocatori tra una tappa e l’altra.

Nel mio caso la zona prescelta si trova lungo il naviglio della Martesana a Milano e casualmente era chiamata per motivi storici “piccola Parigi”. Il punto di partenza non era eccessivamente importante. Gli altri punti di interesse erano un ponte e un bar, (quindi nulla che non possiate trovare ovunque) e un anfiteatro (visto che c’era, pareva brutto non sfruttarlo).

Terzo: gli eventuali problemi

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Prima ancora di pensare a quali prove far effettuare ai giocatori dovete pensare a quali problemi dovrete affrontare. Il primo tra questi è il fatto che se lo fate in un luogo pubblico non sarete in un ambiente controllato. Tutto ciò che lasciate in giro potrebbe essere portato via prima che i giocatori ci arrivino. La soluzione che ho trovato io in questo caso è stata mettere tutti i materiali in delle borse. Una volta assicuratomi che la prima borsa era stata trovata sono andato alla seconda tappa a mettere la seconda e così via.

Non aver avuto “complici” ha comportato un secondo problema: i giocatori sono rimasti spesso da soli. La soluzione è stata usare la tecnologia. Nelle cacce al tesoro tradizionali gli indizi sono bigliettini, io invece man mano che i giocatori risolvevano un enigma mi facevo mandare la soluzione via Telegram e solo allora gli fornivo l’indizio successivo.

Quale che sia il metodo da voi scelto, cercate di fare cose che non richiedano un setup troppo complicato. Ricordatevi inoltre che se doveste assentarvi per qualche minuto potreste addirittura chiedere a qualche gruppo di persone li vicino di tenervi d’occhio un oggetto. E si, se lasciate delle borse in giro, qualcuno potrebbe pensare che dentro ci sia una bomba (anche i giocatori se sono particolarmente paranoici).

Quarto: gli enigmi e le prove

Arriviamo finalmente alla parte più interessante: il design degli enigmi.

a) L’approccio

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Come in qualsiasi progetto, anche per una caccia al tesoro esistono due tipi di design, l’approccio top-down e quello bottom-up.
Nell’approccio top-down si parte dall’obiettivo e si cerca di capire come raggiungerlo. Non è una cattiva strategia ma è difficile applicare se si vogliono tenere i costi bassi.
Quello che ci interesserà di più è quindi l’approccio bottom-up, che nel nostro caso si può riassumere con “In casa ho queste cose, che riesco a farci?”. Non bisogna limitatevi però agli oggetti fisici che avete in casa. Si possono reperire cose su internet (solitamente immagini o testi da stampare) o, perché no, chiedere qualcosa in prestito agli amici.

Tornando al mio esempio io in casa avevo diversi libri e qualche materiale adatto che sono riuscito a riutilizzare da giochi precedenti.
Grazie a internet mi sono preparato una miniguida turistica con alcune delle principali città francesi, il karaoke della Marsigliese e un video di Asterix e Obelix.

b) I materiali

Già nella fase di ricerca dei materiali potrebbero venirvi delle buone idee. Io per esempio appena ho visto il libretto de “Le nozze di Figaro” ho deciso che i giocatori avrebbero dovuto recitarlo. Il depliant turistico sulla Polinesia francese li ha invece “condannati” a fare balli esotici. Ma anche il video di Asterix è stato di grande ispirazione per la preparazione della prima tappa.

Sempre in questa frase potreste decidere di complicare un po’ la vita ai vostri amici con dei “cliché”. Postreste usare la classica penna UV, semplici sistemi di crittografia (ne trovate quanti ne volete su internet) o, volendo investire almeno una decina di euro, prendere delle scatola-enigma. Un altro grande classico sono i lucchetti a combinazione. Evitate però di abusare di questi enigmi, stancano abbastanza in fretta.

c) Le prove

Il problema che spesso si riscontra nelle escape room e nelle cacce al tesoro è che difficilmente si riescono a coinvolgere tutti i giocatori. Per cercare di aumentare la partecipazione dei più restii ci sono tre modi:

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  • Variare il più possibile: più riuscirete a differenziare le prove, più i vostri giocatori si divertiranno. Non tutti, ad esempio, sono fan degli enigmi logici ma non è troppo difficile ideare delle prove più pratiche.
  • Creare delle prove che richiedano più di una persona per la risoluzione, più giocatori partecipano, più aumenterà l’immersione.
  • Richiedere di risolvere più cose contemporaneamente, evitando quindi che i giocatori “Alfa” tolgano il divertimento ai più timidi.

Per fare un esempio pratico, per emulare Lupin, uno dei giocatori doveva scassinare un lucchetto trasparente mentre gli altri recitavano “Le nozze di Figaro” per distrarre i potenziali curiosi. In questo modo ho coinvolto 5 giocatori (4 attori e 1 ladro) facendogli fare cose anche molto diverse.

d) Difficoltà e durata

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Capire quanto stia venendo difficile una caccia al tesoro amatoriale non è facile. Ovviamente alcune soluzioni che per noi possono essere banali per i giocatori possono risultare impossibili e viceversa. Stabilite quindi sempre un sistema di aiuti ma cercate di crearne uno in cui gli aiuti vadano guadagnati. Nel mio caso per ottenere degli indizi i giocatori dovevano mandarmi un video in cui ballavano una danza tradizionale della Polinesia francese.

Preparate anche un piano B nel caso in cui i giocatori trovino la sfida troppo impegnativa e di conseguenza impieghino più tempo del previsto. Il consiglio è quello di prevedere un “punto di fuga” ovvero un momento in cui si possa interrompere la caccia dando l’impressione che il finale fosse originariamente quello. Questo può servire in molti casi: giocatori stremati e/o annoiati ma anche imprevisti come la pioggia.

Quinto: gli ultimi preparativi

Una volta stabilite le prove e gli enigmi rimane ancora da cercare di dare una struttura alla caccia al tesoro. L’ideale è riuscire a creare una sequenza che abbia un senso logico in base alla storia ma non sempre è fattibile e non è neanche fondamentale. Uno spunto facilmente riutilizzabile è il racconto di una storia personale, una specie di diario di chi, nella vostra trama, ha creato le prove.


L’ultimo consiglio che vi posso dare è di avere tutto pronto con almeno un giorno di anticipo, l’imprevisto è sempre dietro l’angolo quindi meglio farsi trovare preparati. Ricordate inoltre che se partite largamente in anticipo potrete risparmiare ulteriormente comprando i materiali dalla Cina.
E infinte: divertitevi! Nessuno si aspetta da voi una cosa professionale ma dimostrate di averci messo impegno e i vostri amici l’apprezzeranno. Potreste addirittura dare sfogo alla vostra malvagità con qualche prova un po’ più difficile e, se lo fate bene, forse i giocatori non vi odieranno troppo.

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