Progetto FM – XI PG secondo Maurizio Sarri

Sarrismo s. m. La concezione del gioco del calcio propugnata dall’allenatore Maurizio Sarri, fondata sulla velocità e la propensione offensiva; anche, il modo diretto e poco diplomatico di parlare e di comportarsi che sarebbe tipico di Sarri.

Allenatore inflessibile e determinato, una storia davvero di quelle incredibili che lo ha portato da un semplice lavoro di ufficio a essere uno degli allenatori più ammirati in Europa grazie al bel gioco espresso dalle sue squadre. Dal 2015 al 2018 ha espresso uno degli esempi di calcio più bello d’Europa, senza però riuscire a vincere nessun trofeo.

DESCRIZIONE TATTICA

Molti fan di Football Manager vorrebbero replicare il suo stile gioco e devo dire che su questo punto gli sviluppatori hanno fatto un lavoro di semplificazione inaudito per venire incontro ai neofiti fornendo di base degli stili tattici preimpostati ispirati a tecnici reali, nel caso del tecnico italiano è il Tiki-Taka Verticale.

Ma come giocano le squadre di Sarri? Cosa significa Sarriball? Cosa è il sarrismo in campo?

È un calcio semplice ma molto organizzato, capace di imporre il proprio ritmo a qualsiasi avversario e di sfruttarne i punti deboli. Il tecnico fa del pressing organizzato la sua arma principale in fase di non possesso che però se non applicato correttamente rischia di concedere agli avversari ampi spazi da attaccare. L’enorme organizzazione del pressing è dimostrata da dati statistici molto interessanti: le sue infatti sono spesso le squadre con meno contrasti tentati e anche le meno fallose. Cosa significano questi due dati? Che le sue squadre difendono sulle linee di passaggio e andando poco a contrasto, significa saper leggere prima degli altri il movimento della palla, significa vedere chiaramente la mano di un allenatore che mette alla base la cultura del lavoro e non solo la fase spettacolare e offensiva del calcio, che inoltre è quella che perde meno palloni e che identifica le sue come squadre che fanno del gioco di possesso l’arma principale, come evidenziato anche dalla media di passaggi a partita.

Il compito della squadra, attraverso varie soluzioni studiate secondo l’avversario di turno, è quello di far arrivare la palla ai giocatori offensivi (in genere tre). Chiaramente anche per questi tre (ali e punta, trequartista e due punte ecc..) vi sono linee guida, però è la fantasia, l’imprevedibilità che deve connotare il reparto offensivo. Molte delle soluzioni in fase di possesso del sarrismo partono da moduli simmetrici per poi creare asimmetria attraverso i movimenti assegnati ai suoi giocatori.    

La fase difensiva invece si fonda su 5 principi cardine: Aggredire la prima costruzione di gioco avversaria impostando un pressing offensivo (fig.1), Blocco alto quando la palla è nella metà campo avversaria molto compatto con corrette distanze settoriali e intersettoriali (fig.2), Indirizzare in prima istanza gli avversari nei corridoi laterali per poi invitarli centralmente verso la massima densità di uomini, Corretta applicazione dell’elastico difensivo, Mantenimento della struttura 4+1.

Essendo un tipo di calcio fatto di passaggi corti e palla a terra giocati in uno-due tocchi le doti principali richieste ai calciatori in ottica Football Manager 2020 sono controllo palla e tecnica, passaggi, velocità e accelerazione per tutti i calciatori coinvolti nella fase di possesso: terzini, centrocampisti, attaccanti più uno dei due difensori centrali o entrambi. Per quanto riguarda invece le caratteristiche richieste in fase di non possesso l’ideale sarebbe avere ottimi valori in intuito e posizione così da rendere efficace l’andare a difendere sulle linee di passaggio. Andrò a individuare i calciatori nel Progetto FM che più si avvicinerebbero a quella che è l’idea di calcio sarriana. Questa volta non farò una divisione per reparti e non assegnerò ruoli specifici creando una replica ad hoc come fatto in precedenza nell’articolo inerente al codice Klopp, ma indicherò i calciatori sottolineandone i motivi per cui sarebbero adatti al tecnico toscano e ai movimenti che più spesso lui richiede.

STARTING XI PG

Il sistema di gioco di Sarri prevede un portiere che sappia giocare con i piedi e dotato di alti valori in comunicazione in modo da guidare, insieme a uno dei centrali, il reparto difensivo grazie a una visione del campo più ampia. Ho individuato in Francesco Panarelli del Cittadella la figura ideale per ricoprire questo ruolo. LA LINEA DIFENSIVA, formata sempre da quattro uomini, è composta da due terzini che si propongono costantemente in fase offensiva cercando solitamente il fondo del campo e bravi in fase difensiva a giocare di reparto. Gabriele Siliziako dell’Avellino e Alberto Zaina del Drink Team. La coppia di difensori centrali è formata generalmente da un giocatore più bravo a leggere situazioni di anticipo e andare a cercare il contrasto, e un altro invece più abile tecnicamente che interpreta il ruolo di leader di reparto, comandando la linea difensiva. In Alessio Costantino della Sampdoria rivedo molte delle doti di Koulibaly mentre in Francesco Di Matteo della Sampdoria rivedo molte delle caratteristiche che potrebbero renderlo un leader di reparto.

IL CENTROCAMPO, principalmente a tre, è formato da giocatori che si completano a vicenda e che spiccano per una caratteristica fondamentale: la dinamicità. Il centrocampista centrale è il regista della squadra ed ha due compiti principali: in fase di non possesso deve saper giocare sulle linee di passaggio mentre in fase di possesso deve riuscire a essere un faro per la squadra, assicurare sempre un appoggio sicuro alla manovra e, quando ritiene sia il momento adatto, lanciare negli spazi i compagni di reparti o i tre giocatori offensivi. Il calciatore che più di tutti mi ha ricordato i calciatori che Sarri predilige in questo ruolo (Jorginho, Pjanic e Valdifiori) è Alberto De Donatis dell’Inter. I due centrocampisti interni si differenziano e completano per ruoli e compiti: mentre uno è più propenso alla corsa e al contrasto, l’altro è più completo e propenso ad inserimenti e rifinitura. In questi due ruoli Sarri tende ad usare rotazioni e sostituzioni fisse ed ecco perché ne indicherò due per ognuno dei ruoli considerati. Croce/Allan/Kantè sono solo alcuni degli esempi di calciatori che il mister ha usato come stantuffi del centrocampo e i giocatori nel Progetto che più si avvicinano alle loro figure sono, a parer mio, Giuseppe Frisina del Chievo e Daniele Fulco del Progetto Gaming. Uno dei centrocampisti più completi è sicuramente Maurizio Deidda del Torino, il centrocampista ideale che Sarri vorrebbe in questo ruolo così importante. Più simile all’interpretazione che hanno dato Kovacic e Vecino, con la mossa di muoversi negli spazi sarebbe stato il “Marechiaro” del Progetto. Suo sostituto potrebbe essere Riccardo Ercoli della Lucchese.

IL TRIDENTE OFFENSIVO è composto da giocatori in continuo movimento a cui sono assegnati compiti simili ma diversi, non disdegnando comunque una certa libertà creativa.

  • Nel 4-3-3 generalmente troviamo un’ala più dotata tecnicamente e indirizzata verso l’uno contro uno, che tende a tagliare dentro il campo giocando a piede invertito, mentre l’altra con il compito di muoversi senza palla. Per quanto riguarda la prima ho intravisto molte qualità di Insigne e Hazard in Fabio Arcoleo della Torres, mentre in riferimento alla seconda Alessio Scarciotta della Lazio mi è sembrato il calciatore più adatto per quel tipo di interpretazione del ruolo grazie alla sua propensione a giocare con la squadra e i suoi alti valori in cross, senza palla e intuito che ne fanno una minaccia costante. L’attaccante centrale invece deve essere generalmente un calciatore completo e abile nei movimenti a smarcarsi. Francesco La Monica del Sassuolo mi ha letteralmente stregato con la sua scheda presentandosi come l’alter ego di Higuain nel gioco.
  •  Nel 4-3-1-2 invece i movimenti variano un po’ anche se le doti ricercate restano simili: Il trequartista deve saper abbinare a tecnica e forza anche velocità e dribbling, bravura negli inserimenti senza palla e buona visione dell’aria di rigore avversaria. Il trequartista che più di tutti incarna questi aspetti del ruolo nella realtà per Sarri è Riccardo Saponara, nel Progetto FM è Matteo Tirelli della Cremonese. Agli attaccanti invece è richiesto il movimento ad allargarsi così da favorire l’inserimento centrale del trequartista, uno è più prima punta mentre l’altro è più seconda punta/trequartista abile a mandare in rete i compagni ma anche buttarla dentro all’occorrenza, generalmente più rapido rispetto al compagno di reparto. Samuel Massessi dell’Empoli e Gabriele Colasante del Fublet sarebbero una gran bella coppia di attaccanti nella struttura tattica di Sarri, due attaccanti che esattamente come Maccarone e Tavano ai tempi della B “mi hanno fatto abbandonare il sistema di gioco che ho sempre amato, il 4-2-3-1”.

Anche questo articolo è giunto al termine. Ricordo che questi sono solo alcuni spunti sullo stile tattico che il tecnico Maurizio Sarri cerca di insegnare ai suoi calciatori, l’impronta tattica che cerca di dare alle sue squadre. Il prossimo articolo si concentrerà su un giovane tecnico italiano di talento che negli ultimi anni sta mostrando finalmente il suo potenziale puntando all’Olimpo dei grandi allenatori passati per la nostra Serie A.

Il suo nome? Un suo caro amico e compagno di squadra si divertiva a chiamarloZebrone“…

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