Tutti possono creare un gioco di ruolo!
Possono, decine di “dilettanti”, creare un gioco di ruolo da zero?
Nasce tutto da un gruppo, dove tutti i partecipanti (veri gamers o giocatori di ruolo), si comportano come se non lo fossero davvero, ma millantassero conoscenze, vittorie, risultati improbabili. Un tentativo di allentare la tensione in un mondo dove diverse fazioni sono in contrasto, è diventato humus per un progetto editoriale.

“Come si vince a D&D?“ chiede il primo. “Uccidendo il master!“ urla il secondo. “Beh, io l’ho platinato al day 1“ annuncia soddisfatto il terzo.
Domande stupide e risposte di chi non ha idea di cosa sia il gioco di ruolo? al contrario! Nel “Gruppo in cui facciamo tutti finta di essere Gamers e Giocatori di ruolo“, a scherzare sul mondo ludico sono gli stessi giocatori, che per una volta decidono di non prendersi troppo sul serio e mostrare una incoraggiante inversione di tendenza, dopo tanti (troppi) luoghi virtuali in cui tanti (troppi) si fanno portatori di verità, conoscenza, capacità, spesso dimenticandosi che, per quanto nobile e per alcuni professione editoriale, stanno parlando di un gioco.
Il gruppo è cresciuto molto in fretta, partendo da una base di diverse centinaia di utenti di Progetto Gaming e poi crescendo e consacrandosi definitivamente grazie all’eccezionale co-organizzazione di una realtà storica, che su Facebook vanta oltre centomila utenti, ovvero Sesso Droga e D&D.
Questo luogo virtuale è cresciuto, mese dopo mese, intravedendo ora i cinquemila utenti, mostrando una grande partecipazione di un pubblico che, costantemente, crea nuovi contenuti scherzosi, facendo domande (talvolta non sense) in pieno spirito del gruppo e strappando sempre un sorriso.
Ma poteva ridursi tutto a un gruppetto, qualche risata e niente più?
No, non poteva, anche perché la community del gioco di ruolo brucia di passione, spingendo utenza da ogni parte, dividendo tutti su questioni importante e cruciali come “pagare o non pagare per farsi masterare una sessione?”, con i prevedibili schieramenti pronti a darsi battaglia e spiegare come mai, secondo loro, le visioni che sostengono sono sacrosante. A questo aggiungete le rivalità tra associazioni, tra organizzatori di eventi, tra content creators, ed ecco che avrete di fronte agli occhi un campo minato in cui è difficile muoversi senza il rischio di calpestare una mina, qualunque sia la vostra finalità.
Cosa poteva aiutare a ridurre la tensione?
L’idea era quella di creare un ambiente dove tutti, fingendo, millantassero grandi capacità e primati. Tutto questo avrebbe, di fatto, disinnescato ogni atteggiamento tossico, perché sarebbe apparso ridicolo agli occhi di chi avrebbe compreso le finalità del gruppo. A quel punto se diamo per buono che tutti possono “vincere” a D&D e platinarlo, allora tutti possono fare tutto come, per esempio, creare un gioco di ruolo.
E allora tutti game designers…

Proprio stasera, durante la live Twitch sul canale di Progetto Gaming, sarà annunciata la creazione di un gioco di ruolo vero e proprio, dove gli utenti potranno sottoporre classi, razze, mostri, illustrazioni, storie e ambientazioni, con la supervisione di tanti addetti ai lavori e con una meccanica realizzata su commissione da un professionista. Tra le tante sorprese, la presenza dell’illustratore Fabio Porfidia, che disegnerà in diretta alcuni mostri che gli spettatori proporranno in tempo reale.
Un prodotto editoriale vero e proprio, ma gratuito.
Anche se i founder di Progetto Gaming e Sesso Droga e D&D hanno annunciato anche la realizzazione di una versione cartacea del manuale, sin da subito hanno confermato che l’intero gioco di ruolo sarà anche in formato PDF, scaricabile gratuitamente da tutti già al primo giorno di messa in vendita della versione “fisica”.
Quindi principalmente un esperimento di creatività di gruppo, senza la assurda pretesa di creare un prodotto che possa fare concorrenza a realtà più strutturate. Per maggiori informazioni sulla live di lancio e per conoscere ogni dettaglio del progetto in live, esiste anche un evento facebook che trovate qui: “Siamo tutti game designer”
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