#HardwaresAssemble – Drive Wars: l’ascesa degli SSD

Da diversi anni gli SSD sono entrati nelle configurazioni dei nostri PC, spodestando i cari vecchi hard disk. Quali sono i vantaggi degli SSD? Sono davvero indispensabili per migliorare le prestazioni nel gaming?

Ben tornati al nostro secondo appuntamento (d’ora in poi fisso ogni due settimane e sempre il giovedì) con la rubrica #HardwaresAssemble. Oggi vedremo le unità delle memorie di massa, più semplicemente “drive”, e cercheremo di capire quanto queste possano influire sulle performance del nostro pc da gaming . I drive che tutti noi conosciamo sono i vecchi HDD (Hard Disk Drive) e i più recenti SSD (Solid State Drive) che a loro volta si dividono in SSD SATA e SSD M.2 NVMe.

Tesoro, mi si sono ristretti i drive

Il primo hard disk fu inventato nel 1956 da IBM ed era una specie di frigorifero dal peso di una tonnellata. Fortunatamente il formato elefantiaco è cambiato negli anni e per generazioni gli HDD hanno dominato la scena nel mondo dei PC, mantenendo la loro struttura con un funzionamento meccanico dato dai dischi (piatti) magnetici rotanti e delle testine che scrivono e leggono dati. L’interfaccia standard utilizzata per il collegamento alla motherboard è il SATA III (Serial Advanced Technology Attachment) che è andata a sostituire le precedenti versioni SATA e la vecchia IDE (Integrated Drive Electronics).

Confronto HDD e SSD

L’SSD, invece, ha una storia molto più recente nel mercato dell’informatica e solo negli ultimi anni è riuscito a spodestare “papà” hard disk come drive principale nelle configurazioni PC. Gli SSD non hanno parti meccaniche in movimento, ma sono composti da moduli di memoria NAND Flash a semiconduttore gestiti da un controller che archivia o recupera i dati. Anche questi drive usano l’interfaccia SATA III, ma i modelli più recenti usano il protocollo PCIe (Peripheral Component Interconnect Express).

Formati SSD M.2

Insieme all’interfaccia PCIe, anche il linguaggio di trasferimento è migliorato attraverso lo sviluppo dell’NVMe (Non-Volatile Memory Express), un collegamento innovativo che permette una connessione diretta al processore tramite il bus PCIe garantendo tempi di latenza molto ridotti. Altra caratteristica completamente nuova per alcuni nuovi modelli SSD è il fattore di forma M.2: uno small form factor con una larghezza di 22 mm e una lunghezza tra i 42 e i 110 mm, pensato all’inizio solo per sostituire il formato mSATA su notebook e tablet, ma poi diventato standard diffuso su molte le schede madri. Siamo passati dalle dimensioni di un frigorifero a quelle di mezza carta di credito.

Dimensioni HDD, SSD e M.2 NVMe
Gli SSD M.2 NVMe sono un’esplosione di potenza nonostante le dimensioni. Fenomenali poteri cosmici in un minuscolo spazio di archiviazione.

Tutti questi cambiamenti hanno portato alla creazione di diversi modelli SSD: SSD SATA “classici”, SSD M.2 SATA, SSD M.2 NVMe e addirittura SSHD (Solid State Hybrid Drive), una sorta di Frankenstein con la meccanica di un disco rigido unita a delle memorie Flash.

Need for SSD: caricamenti col turbo, ma gli FPS?

Queste evoluzioni tecnologiche hanno permesso agli SSD di avere diversi vantaggi rispetto agli HDD come una miglior efficienza energetica, maggior resistenza agli urti, la silenziosità, la mancanza di problemi dovuti al surriscaldamento e al magnetismo, possibile causa della cancellazione dei dati. Tuttavia, la qualità principale è senza dubbio la velocità di caricamento, scrittura e lettura dei dati. Gli hard disk più veloci in commercio da 7200 RPM (Revolution Per Minute) non possono neanche lontanamente raggiungere le prestazioni di un SSD: in scrittura e lettura questi surclassano gli HDD, anzi, per essere corretti gli M.2 NVMe dominano su tutti raggiungendo velocità di lettura superiori di 25 volte (!!!) rispetto agli HDD e di 5 volte in confronto agli SSD SATA.

Guardiamo ora l’avvio del sistema operativo Windows 10: l’hard disk ha dei tempi di caricamento del sistema 5 volte superiori a quelle di un SSD SATA e NVMe.

Grafico tempi di avvio Windows 10
Grafico fornito dal sito www.easypc.io

Se guardiamo il lato gaming le differenze di velocità di caricamento sono altrettanto nette. La dimostrazione si può vedere in questo video confronto del canale Xeon Hacker, in cui Microsoft Flight Simulator impiega ben 4 minuti e 40 secondi a caricarsi su HDD, mentre sui due tipi di SSD il simulatore viene caricato in 2 minuti… meno della metà del tempo.

Nel video, però, possiamo notare anche un’altra cosa: il frame rate tra un drive e l’altro è sempre uguale. La velocità del drive, infatti, non influisce quasi per niente sugli FPS, ma solo solo sui tempi di caricamento del gioco. Vediamo anche i test di JustBenchmark che confrontano i guadagni di FPS tra un aumento di RAM (4gb vs 8gb) e il passaggio da un HDD a un SSD in alcuni videogiochi.

Come abbiamo già visto anche con la nostra rubrica nel precedente articolo Fase RAM: sogni e incubi dei PC gamer, per avere un frame rate migliore aggiungere RAM può essere utile, ma spesso non indispensabile; invece, i benchmark ci dimostrano che passare da un HDD ad un qualsiasi SSD solo per gli FPS è completamente inutile.


“Hai comprato l’SSD da 2tb? Quanto ti è costato?”… “Tutto”

Acquistare un SSD SATA o addirittura un M.2 NVMe (a patto che la nostra scheda madre supporti il PCIe 3.0 e l’NVMe) sarebbe di sicuro un’ottima scelta anche per il futuro… sì, ma a che prezzo?

Gli HDD possono raggiungere capacità ancora sconosciute agli SSD e il loro costo è alla portata di tutti; gli SSD SATA hanno subito un forte calo dei prezzi in questi ultimi anni e sono in rapida diffusione; gli M.2 NVMe rappresentano il top tra i drive, tuttavia hanno ancora un costo elevato e, oltretutto, non tutti i sistemi sono in grado di supportarli.

Inoltre dobbiamo considerare la capacità del drive per l’installazione dei videogiochi. Ormai molti giochi vogliono decine di gigabyte di spazio, non è difficile trovarne qualcuno che ne richieda oltre 50… Final Fantasy XV per PC è arrivato a 148gb!!! Sul fattore capacita gli hard disk hanno ancora voce in capitolo. Per fare un esempio: un HDD SATA III 7200 RPM da 2tb si può trovare tranquillamente tra i 50 e i 60 euro, un SSD SATA da 2tb non meno di 180 euro, mentre gli M.2 NVMe minimo 220 euro.

Hybrids do it better

Dopo tutta questa analisi, cosa conviene comprare per il nostro PC da gaming? Non prendiamoci in giro, è vero che il frame rate in gaming non migliora in base al tipo di drive, però gli SSD cambiano comunque la vita, facilitano la fruizione di qualsiasi programma e fanno risparmiare un sacco di tempo dimezzando i continui caricamenti.

A chi è attento al portafogli, ma vuole comunque avere un buon PC da gaming, consiglierei di comprare un SSD SATA (per risparmiare ed evitare problemi di compatibilità) da 240gb (30/40€) o 500gb (50/70€) su cui installare il sistema operativo e, volendo, i giochi e i programmi più usati per accelerare i caricamenti. A questo drive principale si può accompagnare un economico hard disk da 2tb da usare come “magazzino” per file e videogiochi in stand-by. Samsung, Seagate, Western Digital, Crucial, Kingston, SanDisk, Sabren, Patriot, Silicon Power sono le marche migliori sul mercato e tutte garantiscono prodotti ottimi. Un sistema “ibrido” potrebbe essere la soluzione migliore nel rapporto costi-benefici.

Per #HardwaresAssemble oggi è tutto, vi aspettiamo tra un paio di settimane per altri approfondimenti e consigli su come assemblare il PC migliore ad un prezzo contenuto. Prima di iniziare a smanettare coi vostri computer, vorrei farvi una domanda: sapete da chi e quando è stato fatto il primo HDD per PC?

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